07 Ottobre 2022

L’AIFI (Associazione Italiana Del Private Equity, Venture Capitale E Private Debt) ha informato, sul proprio sito internet1 in data 6 ottobre 2022, che la startup olandese Kitepower, attiva nel settore dell’energia eolica, ha raccolto 850.000 euro con la sua campagna di crowdfunding europeo che si è chiusa il 4 ottobre 2022. Gli investitori intervenuti nel finanziamento sono circa 740. KITEPOWER ha introdotto sul mercato il primo sistema mobile di energia eolica aviotrasportato e ha lanciato due prototipi funzionanti. Al momento attuale con un aquilone di KITEPOWER vengono generati 100 kW all'anno che sono in grado di fornire elettricità in misura sufficiente a circa 150 famiglie. La start up olandese intende utilizzare il denaro raccolto tramite la campagna di crowdfunding per fornire soluzioni di energia alternativa che possano essere utilizzate in aree disastrate, campi profughi, cantieri ma anche festival e concerti.

Le fasi principali a supporto di una campagna di crowdfunding consistono nell’analisi preliminare di fattibilità della raccolta fondi, nella pianificazione tramite business plan, nel reporting e nella comunicazione rivolta agli stakeholder. Tutto questo indipendentemente dalla dimensione della raccolta fondi.

La fase di analisi preliminare deve precedere quella di pianificazione per comprendere se il progetto imprenditoriale è sostenibile e per delineare le caratteristiche fondamentali della campagna di crowdfunding, a cominciare dalla sua tipologia (ad esempio equity crowdfunding piuttosto che lending). Gli esiti della fase preliminare rappresentano gli input necessari per la pianificazione. Più in dettaglio il business plan è lo strumento indispensabile per pianificare la strategia aziendale di medio e lungo periodo, misurare e valutare le prestazioni, monitorare e gestire i rischi. Il business plan, quindi, fornisce all’imprenditore e ai potenziali finanziatori ed investitori tutti gli elementi necessari a comprendere se l’idea di business è realizzabile e con quali mezzi. Il business plan, tuttavia, è non solo uno strumento di pianificazione ma anche di controllo e di gestione attraverso il budget e la misurazione degli scostamenti fra quanto pianificato e quanto consuntivato. Le attività di controllo richiedono, a loro volta, un adeguato sistema di reporting, anche allo scopo di una efficace comunicazione verso gli stakeholders.


[1] Sito internet - AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt)

Malfatti Luca