Tra le forme di crowdfunding esistenti possiamo ritrovare il lending crowdfunding (anche chiamato peer-to-peer lending o social lending) che è un metodo di finanziamento “alternativo” o meglio “complementare” al canale bancario che permette a soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, di finanziare i propri progetti imprenditoriali attraverso l’uso di piattaforme online.
I portali di lending crowdfunding rappresentano per le aziende e non solo una opportunità in più di approvvigionamento finanziario, consentendo la diversificazione delle fonti di finanziamento attraverso l’accesso a canali non tradizionali.
Le imprese beneficiarie ottengono così fondi che permettono loro di sviluppare il proprio progetto imprenditoriale e in cambio si impegnano a restituire il capitale, maggiorato di interessi.
Esistono due modelli di lending crowdfunding:
- Modello diffuso, in cui i soggetti prestatori mettono a disposizione della piattaforma un ammontare di denaro, fornendo indicazioni riguardo il tasso di interesse atteso e il rapporto rischio-rendimento desiderato. Successivamente, sarà la piattaforma che, in base a tali indicazioni, allocherà il capitale in progetti che risultano in linea;
- Modello diretto, in cui i soggetti beneficiari pubblicano, attraverso la compilazione di schede di presentazione, il proprio progetto imprenditoriale e, sulla base di tali schede, i prestatori scelgono quelli di loro interesse.
Il finanziamento viene concesso sulla base della sottoscrizione di un contratto che prevede modalità di rimborso e remunerazione del capitale attraverso il riconoscimento di un interesse. Pertanto, si fa riferimento all’art. 1813 del Codice Civile che regola il contratto di mutuo. Il lending crowdfunding, nello specifico, viene regolato nella sezione IX delle norme sulla raccolta del risparmio da parte dei soggetti non bancari, dove viene definito come uno “strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme online, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto”. 1
All’interno del lending crowdfunding, è prevista una particolare tipologia dedicata esclusivamente all’immobiliare che consente a promotori di progetti immobiliari di raccogliere fondi, che verranno rimborsati con gli interessi maturati.
Accesso al lending crowdfunding
I portali di lending crowdfunding sono aperti a soggetti privati, siano essi persone fisiche o imprese, e sono specializzati nell’erogazione di finanziamenti verso specifiche categorie.
Il soggetto che intende finanziare il proprio progetto deve necessariamente rivolgersi ad una piattaforma di crowdfunding accreditata dalla CONSOB.
Da pochi mesi è stata data attuazione in Italia al Regolamento (UE) 2020/1503 relativo ai fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese, con il decreto legislativo n. 30 del 10 marzo 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 24 marzo 2023, ed in vigore dall’8 aprile 2023.
Il Regolamento introduce un framework comune valido sia per l’equity crowdfunding sia per il social lending (in questo caso però solo rispetto ai prestiti verso imprese e in generale soggetti che raccolgono denaro in relazione a iniziative imprenditoriali) e individua nella Consob e nella Banca d’Italia le autorità nazionali competenti. Il registro dei gestori dei portali sarà centralizzato presso l’ESMA (European Securities and Markets Authority).
Per le piattaforme autorizzate prima del 10 novembre 2021 è l’11 novembre 2023 il termine per adeguarsi al nuovo framework. A partire da quel momento potranno quindi operare in Italia esclusivamente le piattaforme che avranno ottenuto l’autorizzazione ai sensi del Regolamento ECSP (Regolamento europeo sul crowdfunding).
Per quanto riguarda le persone fisiche, i soggetti finanziati devono avere un reddito dimostrabile (non necessariamente da impiego a tempo indeterminato), non devono avere meno di 18 anni e più di 75 e nemmeno precedenti di insolvenza quali protesti. Le piattaforme consumer mostrano tra loro soglie minime simili intorno a € 1.000 e massime fino a € 50.000. Per quanto riguarda le scadenze, quasi tutte presentano un minimo di 12 mesi, mentre il limite massimo varia tra 36 e 84 mesi.
Per quanto riguarda invece le aziende sono ammesse a finanziamento tutte le imprese costituite in forma individuale o societaria, ma anche professionisti e associazioni. Ai fini dell’ammissione del progetto da parte della piattaforma è necessario che l’azienda presenti i propri dati economici, patrimoniali e finanziari e la Centrale Rischi in quanto decisivi per l’assegnazione del rating che evidenzia la capacità di rimborso del debito. La valutazione del merito creditizio definisce l’inserimento della stessa all’interno di una classe di rischio che influisce sulla determinazione del tasso d’interesse.
I portali di lending crowdfunding offrono strutture di debito predefinite dove il maggior costo del prestito (necessario a remunerare il rischio degli investitori) viene di solito bilanciato da altre caratteristiche di vantaggio come l’assenza di garanzie fidejussorie, flessibilità nella finalità dell’investimento che può essere molto spesso riconducibile anche ad esigenze di liquidità, e la velocità di erogazione grazie a processi automatizzati di istruttoria e delibera.
I numeri del lending crowdfunding in Italia
Il 7° report italiano sul crowdinvesting, redatto dagli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, illustra in termini aggregati l’andamento del mercato italiano in ambito di crowdfunding.
Le piattaforme business lending, rivolte esclusivamente al finanziamento di attività imprenditoriali, vengono distinte in due categorie: immobiliari e non immobiliari.
Piattaforme operanti nel settore del business lending immobiliari
A giugno 2022 risultano operative 20 piattaforme operanti nel settore del business lending immobiliari, con l’ingresso di 6 nuovi operatori rispetto all’anno precedente. Tali piattaforme utilizzano tutte il modello diretto, permettendo così ai singoli investitori di scegliere in maniera autonoma e trasparente i progetti su cui investire. Dai dati rappresentati nel rapporto emerge una raccolta cumulata pari a € 176,5 milioni, con un incremento del 56,8% rispetto all’anno precedente. La piattaforma che presenta in aggregato il valore più alto è Rendimento Etico con € 54,8 milioni, mentre al secondo e terzo posto si possono trovare Recrowd e Trusters, con una raccolta, rispettivamente, di € 29,6 milioni e € 28,7 milioni. In riferimento a quest’ultima, nonostante il terzo posto sul podio, è la piattaforma con il maggior numero di progetti pubblicati.
Piattaforme operanti nel settore del business lending non immobiliari
Si possono notare 12 piattaforme, di cui 8 operanti esclusivamente attraverso la raccolta in crowd, 2 operanti attraverso la raccolta non sul web e 2 operanti attraverso una raccolta mista. A livello aggregato, le piattaforme di lending non immobiliare hanno complessivamente erogato flussi pari a € 273 milioni, di cui € 102,4 milioni raccolti negli ultimi 12 mesi in analisi. Tra queste si trova al primo posto October, con un ammontare complessivamente erogato di € 242,9 milioni; al secondo EvenFi che finanzia anche start-up, attraverso l’utilizzo di blockchain pubbliche e token digitali, con € 16 milioni erogati; al terzo posto Ener2Crowd, specializzata su sostenibilità e progetti green. Lo strumento del lending crowdfunding non necessariamente è rivolto alle PMI, ma anche alle grandi imprese. È un esempio Ener2Crowd che ha promosso iniziative di finanziamento di tre parchi solari per un importo di € 500.000, con un premio addizionale di rendimento per gli investitori residenti nei comuni interessati.
Ci sono poi le Piattaforme vs consumer: 7 piattaforme attive, di cui 5 raccolgono fondi in crowd, mentre le altre due non raccolgono sul web. Per quanto riguarda le prime 5, l’ammontare di flussi complessivamente erogati al 30 giugno 2022 era pari a € 188,8 milioni.
Conclusioni
I numeri del lending crowdfunding – seppur ancora distanti da quelli del canale tradizionale – si rilevano in crescita ogni anno; lo sviluppo di strumenti di finanza alternativa come questo può generare vantaggi tangibili in termini di:
• riduzione tempi e costi di accesso ai capitali
• maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento
• accrescimento delle competenze manageriali
• maggiore visibilità sul mercato
• maggiore opportunità di investimento
Il lending crowdfunding non è quindi solo un mezzo per finanziare le imprese ma può contribuire ad accrescere le competenze e la visibilità dell’azienda sul mercato.
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1 Delibera 586/2016 di Banca d’Italia
A cura di Marino Manuela