Modelli di crowdfunding non finanziario
Donation crowdfunding
Si tratta di campagne di raccolta che rispondono prevalentemente a obiettivi di solidarietà, cultura, mecenatismo, volontariato e sport, in cui a fronte delle erogazioni di denaro ricevute non viene offerta alcuna ricompensa particolare, al massimo ricompense simboliche.
Destinatari e normativa
Destinatari
E’ un modello potenzialmente aperto a tutti i tipi di progetto, ma non è particolarmente adatto ai progetti imprenditoriali più strutturati come quelli relativi a processi di espansione o internazionalizzazione che richiedono un coinvolgimento degli investitori più stretto e di durata maggiore.
Normativa
Dal momento che la raccolta fondi avviene senza alcun ritorno tangibile in cambio non si prevede l’applicazione di norme finanziarie o commerciali a regolamento dell’operazione e i sostenitori della campagna non devono possedere particolari conoscenze di tipo finanziario.
Reward crowdfunding
Nel modello reward i sostenitori di una campagna ottengono una ricompensa di natura non finanziaria, come un prodotto o un servizio, a fronte del loro contributo per la realizzazione del progetto stesso. Spesso la ricompensa è il prodotto o servizio stesso che si vuole realizzare attraverso la richiesta di finanziamento, in questo caso la campagna assume la forma di una vera e propria pre-vendita (pre-selling). In altri casi le ricompense possono prevedere altre forme di ricompense, come collaborazioni o partecipazioni al progetto, esperienze creative o riconoscimenti.
Destinatari e normativa
Destinatari
Questo modello consente di avviare la produzione di un determinato prodotto/servizio che, in caso contrario, non avrebbe fondi necessari per la sua realizzazione. Inoltre, offre alle nuove imprese la possibilità di partire con ordinativi già in bilancio e con un flusso di cassa assicurato e di raccogliere un pubblico prima ancora del lancio di un prodotto.
Normativa
In Italia, alle operazioni di reward crowdfunding, a seconda della natura e al valore della ricompensa, potrebbe essere applicata la normativa commerciale. Questo significa che nel caso l’operazione assumesse la forma di una vera e propria prevendita ad essa dovrà essere applicata l’IVA ed emessa relativa fattura. Nel caso di ricompense di valore simbolico l’applicazione o meno dell’IVA dovrà essere valutata di volta in volta. Approfondisci la normativa
Royalty crowdfunding
Si tratta di un modello di crowdfunding in cui la ricompensa per i sostenitori di un determinato progetto coincide con le royalties, ossia una quota parte dei ricavi futuri che saranno generati dall’attività economica per la quale si richiede il finanziamento, in base al rispettivo apporto economico. Si tratta di una tipologia di finanziamento dal basso che riguarda, in particolar modo, operazioni che possono avere ad oggetto: diritti di autore, diritti di proprietà intellettuale, brevetti, licenze, marchi registrati e così via.
Destinatari e normativa
Destinatari
Il royalty crowdfunding è particolarmente adatto per quelle imprese con obiettivi di espansione i cui titolari però vogliono mantenere il pieno controllo sulla gestione dell’attività. Inoltre, considerato che a livello pratico le royalties, dovendo essere detratte dal fatturato, aggiungerebbero ulteriori costi all’attività, il royalty crowdfunding è principalmente consigliabile a tutte quelle attività che hanno alti margini di profitto.
Normativa
Richiede una determinata modalità di applicazione dell'IVA e di tassazione. La disciplina applicata in Italia è quella dell'associazione in partecipazione ed è un contratto che non richiede una forma particolare.
Modelli di crowdfunding finanziario o crowdinvesting
Equity crowdfunding
Il modello dell’equity crowdfunding consente di raccogliere capitale attraverso la sottoscrizione da parte degli investitori di quote del capitale di rischio della società promotrice della campagna. La ricompensa è rappresentata dai diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa. È una situazione simile a quella in cui ci si trova quando si acquistano o si vendono azioni ordinarie in borsa o a quella del capitale di rischio.
Prevede spesso il coinvolgimento di investitori professionisti come ad esempio business angel, fondi di investimento o anche enti pubblici e più in generale di risparmiatori che abbiano la possibilità di rinunciare per molto tempo alla monetizzazione del loro investimento a causa della mancanza di un mercato secondario.
Destinatari e normativa
Destinatari
Possono ricorrere a questo modello di crowdfunding le start-up innovative e, più in generale tutte le società di capitali che vogliono improntare la propria crescita futura ed il proprio sviluppo su una community di investitori che si senta partecipe dell’idea imprenditoriale e sia disposta a condividere il proprio network relazionale, i propri capitali e le proprie risorse.
Normativa
Attualmente quella dell’equity è l’unica forma di crowdfunding ad essere disciplinata da una normativa finanziaria specifica introdotta dal Decreto Sviluppo–bis (D.L. 179/2012) e successivamente ampliata dalla legge di stabilità del 2017 (Legge 232/2016).
In Italia l’ente regolatore è la Consob, che si occupa della tenuta di un apposito registro di piattaforme da lei autorizzate ad operare nel mercato dell’equity.
Social lending crowdfunding o prestiti peer to peer
Il modello del social lending offre sia a persone fisiche (consumer) che a imprese (business) la possibilità di finanziare il proprio progetto attraverso la concessione di prestiti da parte della “folla” di Internet. La remunerazione per il prestatore è rappresentata dal pagamento di un adeguato tasso d’interesse sul capitale imprestato.
Destinatari e normativa
Destinatari
Essendo un modello di prestito si adatta meglio a imprese che abbiano uno storico per poter certificare il loro status e la loro salute finanziaria.
Normativa
Il lending è un modello di prestito che prevede l’applicazione di una normativa finanziaria, ma non specifica. Trattandosi di un finanziamento paragonabile a quello bancario il rapporto fra il prestatore e il soggetto finanziato, dal punto di vista contrattuale, si regola come un contratto di mutuo: una parte mette a disposizione dell’altra somme di denaro con la promessa da parte di quest’ultima di rimborsarle entro un certo periodo di tempo con la previsione del pagamento di un adeguato tasso d’interesse sul capitale imprestato. In questo rapporto il portale Internet opera come Istituto di Pagamento, offrendo un contratto di servizi di pagamento “a distanza” che sottoscrive con entrambi i partecipanti all'operazione di finanziamento.
Modelli
Il modello d’investimento diretto dà al finanziatore la possibilità di scelta immediata su come allocare i prestiti consentendo all’investitore connesso via web di visualizzare in modo trasparente l’identità del richiedente e di scegliere a chi effettivamente prestare denaro, valutando il rapporto fra rischio e tasso d’interesse promesso. Il modello d’investimento diffuso prevede un ruolo attivo della piattaforma sia nel selezionare le richieste di credito fra tutte quelle pervenute sia nel decidere l’allocazione del capitale investito.
Invoice trading
Il modello rappresenta la versione online del tradizionale meccanismo di smobilizzo di capitale circolante rappresentato dall’anticipo fatture. In questo caso la cessione delle fatture commerciali avviene attraverso un portale internet che si occupa di selezionare le fatture esigibili in modo da offrirne un campione di elevata qualità. La remunerazione per il finanziatore è data dalla differenza tra il valore di liquidazione della fattura ed il relativo prezzo di acquisto.
Destinatari
Destinatari
In genere ricorrono all'invoice trading le PMI con difficoltà di accesso al classico canale bancario, che sono disposte a pagare un tasso d’interesse non sempre vantaggioso - esattamente come per il social lending - a fronte della peculiarità intrinseca di questa tipologia di crowdinvesting: la rapidità di erogazione della liquidità per finanziare il capitale circolante, senza garanzie e senza segnalazione alla Centrale Rischi.
Real estate crowdfunding
Il real estate crowdfunding, è un sottoinsieme del crowdinvesting che permette a diffusi investitori di partecipare al finanziamento di un progetto immobiliare in ambito residenziale o commerciale, in cambio di una remunerazione del capitale.
L’investimento può avvenire tipicamente secondo il modello dell’equity, quindi con la sottoscrizione di titoli di proprietà del capitale di un veicolo societario che promuove il progetto, oppure del lending, quindi attraverso la concessione di un prestito ai promotori del progetto imprenditoriale che poi lo rimborseranno riconoscendo una remunerazione che può essere fissa o indicizzata, oppure ancora con un modello ibrido che prevede entrambi i modelli precedenti.
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