Il 20 ottobre 2020 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) 2020/1503 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per il business (European Crowdfunding Service Providers, ECSP), che introduce importanti elementi di novità sia sul piano del regime di autorizzazione delle piattaforme che su quello delle regole di condotta, oltre a consentire l’operatività cross-border delle piattaforme in altri Paesi europei. Il Regolamento è entrato in vigore a partire dal 10 novembre 2021.
Nel luglio 2022 sono state definite una serie di norme tecniche di dettaglio in tema di regolamentazione e attuazione ed è stato esteso dal 10 novembre 2022 al 10 novembre 2023 il termine concesso alle piattaforme già operative per adeguarsi.
Il Regolamento ECSP introduce alcune novità rispetto a quanto accade ora in Italia in materia di organizzazione, autorizzazione e vigilanza da parte delle autorità di mercato, funzionamento delle piattaforme, trasparenza e comunicazioni di marketing, sanzioni previste per comportamenti non conformi. Inoltre, il Regolamento introduce un modello informativo standardizzato con tutti i dettagli chiave dell’investimento (Key Investment Information Sheet, KIIS) e l’obbligo di un questionario d’ingresso per la verifica degli investitori non qualificati.
Le autorità nazionali competenti hanno lavorato per adottare le disposizioni di recepimento del Regolamento e emanare norme nazionali riservate ai singoli Stati.
In particolare, il D.L. 30/2023 ha posto i seguenti “paletti”:
- Consob e Banca d’Italia sono state entrambe individuate quali autorità nazionali deputate a vigilare. Tra di esse vi è una suddivisione di ruoli. La prima è l’autorità competente per raccogliere le domande di autorizzazione, garantire la trasparenza e la correttezza dei servizi di crowdfunding in coordinamento con ESMA, mentre la seconda si occupa dell’adeguatezza patrimoniale, del contenimento del rischio, della governance societaria e dei requisiti di organizzazione e continuità dell’attività, dell’organizzazione amministrativa e contabile, dei controlli interni;
- per le imprese, la principale novità è l’estensione dell’equity crowdfunding (opportunità prima riservata alle sole PMI comprese le startup innovative) a tutte le società di capitale. Per facilitare un mercato secondario degli investimenti, viene confermata la possibilità di avvalersi del regime alternativo di intestazione delle quote delle Srl senza costi o oneri di scritturazione o trasferimento quote né per l’acquirente né per l’alienante;
- non sono stati abrogati i limiti esistenti nel Codice civile sul collocamento di titoli di debito e obbligazioni da parte rispettivamente di Srl e SpA. Tuttavia, il DDL 674/23 (‘DDL Capitali’) potrebbe introdurre modifiche alle norme del Codice civile sui limiti all’emissione e alla circolazione di obbligazioni e forse la parificazione delle piattaforme di crowdfunding ai mercati regolamentati e ai sistemi multilaterali di negoziazione.
Il “6° Quaderno di ricerca – la finanza alternativa per le PMI in Italia” curato dal Politecnico di Milano, con il supporto di Unioncamere, Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi ed Innexta ci informa che alla data del 17 novembre 2023 i portali di crowdfunding autorizzati dalla Consob nelle
more del Regolamento ECSP risultano essere 11. Si tratta di piattaforme già operative in passato, con l’eccezione di BuildBull. Concrete, Yeldo Crowd e Walliance erano piattaforme di equity crowdfunding specializzate nell’immobiliare. Rendimento Etico era nell’immobiliare ma come piattaforma lending.
Fundera si focalizza sul collocamento di minibond; Mamacrowd, BacktoWork e CrowdFundMe sono piattaforme generaliste nell’equity crowdfunding. Doorway si è focalizzata sui club deal equity attraverso veicoli societari mentre Ener2Crowd è una piattaforma lending specializzata nel supportare progetti nel mondo delle rinnovabili. Infine, BuildBull si specializzerà nell’immobiliare.
É interessante osservare che al momento solo due (Walliance e Doorway) hanno chiesto di operare anche fuori Italia. Al contrario, alla data del 17 novembre 2023 si registrano ben sedici piattaforme autorizzate in altri Paesi UE che hanno indicato l’Italia come mercato dove avranno intenzione di operare. Fra esse troviamo Crowdcube, Crowdestate, Estateguru, October, Raizers.